Il 26 aprile 1986, la centrale nucleare di Cernobyl in Ucraina, è stata teatro del più grave incidente nucleare della storia, causato da un esperimento in seguito al quale si perse il controllo del reattore numero 4. Una violenta esplosione scoperchiò il tetto dell’edificio, pesante migliaia di tonnellate e le barre di combustibile fusero all’innalzarsi delle temperature oltre i 2.000°C. Il tragico risultato fu un incendio che durò nove giorni.
Classificato per gravità al livello 7, l’incidente di Cernobyl ha rilasciato radioattività e quindi contaminato un’area comprendente Ucraina, Bielorussia e Russia, rendendo anche necessaria in molte zone l’evacuazione della popolazione o l’adozione di severe misure di restrizione all’uso agricolo del territorio. Ovviamente l’effetto sull’ambiente e sulla salute delle persone è di lungo periodo: uno studio ha stimato che, tra le altre malattie, i casi di cancro dovuti alla contaminazione di Cernobyl sono stati 270.000 di cui 93.000 letali.
Il 26 aprile 2011 è stato il 25° anniversario del disastro avvenuto in Ucraina e ancora oggi la contaminazione non è scomparsa. Proprio per non dimenticare Cernobyl e a breve distanza da Fukushima (anche in quest’ultimo caso si tratta di livello 7 della scala INES che designa la gravità degli incidenti nucleari) e per evitare ancora una volta che tragedie del genere si ripetano, gli attivisti di Greenpeace si sono mossi.
Per non dimenticare le vittime del più grave disastro nucleare della storia, a Roma, il Circo Massimo è stato trasformato dagli attivisti in un memoriale a cielo aperto. Sulle croci, oltre alla data del 26 aprile 1986, è riportata anche la data del 12-13 giugno 2011, quando dovrebbe tenersi il referendum sul nucleare che il governo italiano sta cercando di affossare. Come affermato dall’associazione ambientalista “È paradossale che a meno di due mesi dal referendum ancora non sappiamo con sicurezza se verremo chiamati a decidere su un tema tanto importante come quello del nucleare. L’energia nucleare è troppo pericolosa per avere un futuro. Il Governo, invece di sabotare il referendum, deve dichiarare la fine del nucleare in Italia per sempre, prendendo impegni per promuovere le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica.”
Inoltre Greenpeace ha ideato un sito, Generazione Cernobyl, dove si raccolgono video e foto con ricordi e testimonianze su Cernobyl, di chi c’era e ricorda, di chi non c’è più e viene ricordato. Si parla di bambini malati, dei liquidatori, delle rassicurazioni delle autorità e dei problemi che il disastro nucleare ha causato anche alla vita di tutti i giorni: la difficoltà di scegliere il cibo perché molti raccolti sono contaminati, perché respirare l’aria di quelle zone diventa pericoloso, perché addirittura la pioggia può essere “avvelenata”.