La rete nasconde non poche insidie, vere e proprie molestie si perpetrano, alle volte tali da arrivare ad un vero e proprio cyberstalking. Molto spesso vittime di molestatori sono i minori che stando sempre di più su internet incappano in persone poco chiare che li adescano, chiedendo loro i dati personali, foto e quant’altro per avere sempre maggiori informazioni sulle loro vittime.
Anche persone adulte sono oggetto di molestie, più spesso esasperate fino a dare vita a fenomeni di cyberstalking, che altro non è che insistere con modi di fare , anche virtuali , di telefonare ripetutamente, o inviare messaggi, a persone che non corrispondono questi atteggiamenti, molto spesso a carico di ex-compagni, o persone rifiutate dall’altro. Molto spesso le molestie in rete si verificano sotto forma di messaggi, magari pubblicate sui social network, volte a diffamare ed offendere l’immagine della persona.
Il nostro Stato dovrebbe tutelare di più e con norme più severe il reato di molestia, stalking e cyberstalking, sempre più diffuso. Si può dire che la rete faciliti questo tipo di comportamenti malati, vuoi per l’anonimato che si può avere, vuoi per il fatto che molti molestatori, persone già di per sé deboli, si nascondono benissimo dietro uno schermo per denigrare ed infastidire le vittime. Il danno che le vittime conseguono da questo genere di comportamenti malati ed oppressivi legati al cyber stalking è molto ingente. Parliamo non in termini fisici ma in termini psicologici e di vedere tutelata la propria liberta’ d’azione quotidiana.
Negli Stati Uniti è nato il reato di stalking, in Italia invece molto rimane da migliorare nel sistema legislativo, dove sarebbe da rivedere la legge sulle molestie. Attualmente per le persone che commettono stalking è prevista una pena che va fino ai quattro anni di reclusione, però prevede alcune clausole ed alcune prove a volte molto difficili da dimostare per chi ne è vittima. Ovviamente è chiaro e consigliabile prendere delle precauzioni quando , specialmente, siamo sui social network, perchè la maggior parte delle volte siamo noi stessi a fornire delle informazioni riguardo ai nostri spostamenti o riguardo alle persone che ci circondano.
Basta attuare dei semplici accorgimenti, tipo limitare l’accesso alle nostre informazioni ad alcuni soggetti pericolosi, quando addirittura bloccarle, inoltre informare subito le forze dell’ordine se si ha un sospetto di stalking. Quest’ultimo è tornato alla ribalta per importanti e terribili fatti di cronaca avvenuti, perchè il fatto di pubblicare e pubblicizzare informazioni intime di una persona è volto a ledere la libertà e la qualità di vita della vittima.
Poichè le molestie insieme al cyber stalking hanno in comune di interferire con il normale svolgimento delle proprie attività quotidiane, in quanto si genere nelle vittime una spirale di paura, che le blocca pscicologicamente ed emotivamente, si comincia a temere per la propria incolumità o per quella dei propri cari, di conseguenza tutto questo porta a cambiare le proprie abitudini di vita. Non è un problema da sottovalutare. Diciamo che sarebbe necessaria oltre ad una adeguata legislazione anche una collaborazione da parte dei vari organi addetti alla sicurezza internazionale per far si che anche situazioni che si verificano a migliaia di km di distanza, prendano il sopravvento.