
Si è spenta ieri 25 settembre Wangari Maathai. Aveva 71 anni ed era malata di cancro da diverso tempo ormai. Una figura importante e rappresentativa per il Kenya in particolare e in generale per il mondo intero, soprattutto per i numerosi successi raggiunti nel corso della sua vita. Ambientalista convinta, difensore dei diritti civili e promotrice dei diritti delle donne, dopo aver conseguito una laurea in Scienze Biologiche ottenne la cattedra di veterinaria all’Università di Nairobi e il Premio Nobel per la pace nel 2004. La prima donna keniota ad ottenere un riconoscimento accademico così importante e la prima donna africana ad essere insignita del prestigioso premio conferito dall’accademia di Oslo. Una donna forte e coraggiosa che con determinazione ha portato avanti i suoi progetti e che, nonostante i molti ostacoli affrontati durante il suo cammino, non si è mai data per vinta.
Nata nel 1940, dal 1981 al 1987 è stata presidentessa del Consiglio Nazionale delle donne del Kenya ed è proprio qui che è cominciata la sua lotta contro la deforestazione e a favore della salvaguardia della biodiversità. Nel 1988 fondò il Green Belt Movement, un’organizzazione dedicata al miglioramento della qualità della vita delle donne e dell’ambiente che in poco tempo è cresciuta ed ha visto la sua attività replicata in altri paesi africani come Tanzania, Uganda, Malawi, Lesotho, Etiopia e Zimbawe. Grazie al Green Belt Movement moltissime donne hanno trovato occupazione, anche nelle zone rurali, e dopo nemmeno 10 anni dall’avvio del progetto erano già stati piantati 20 milioni di alberi. Wangari Maathai ha visto il suo impegno ambientalista e civile apprezzato a livello internazionale da parte di molte organizzazioni: ha infatti ricevuto dal ‘Global 500’ dell’UNEP (il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), al “Goldman Enviromental Award”, fino al premio “Africa per i Leader” e il premio per “Una Società Migliore”.
Questa donna keniota ha dedicato la sua vita al miglioramento delle condizioni di vita dei suoi simili e dell’ambiente e per questo ha spesso subito persecuzioni, violenze, arresti senza però mai tirarsi indietro. Il suo spirito si ritrova tutto in questa frase che rispecchia a pieno il modo in cui ha vissuto: “Tutti quelli che sono riusciti ad ottenere dei risultati sono stati buttati giù tante volte. Ma ogni volta si sono rialzati e hanno continuato per la loro strada, e questo è quello che ho sempre cercato di fare”.