“Quanto Basta”, il Festival dell’Economia Ecologica, dopo il successo delle prime due edizioni svoltesi rispettivamente nel 2010 e nel 2011, approderà a Piombino dove da martedì 5 a sabato 9 giugno si svolgerà la sua terza edizione. L’evento, realizzato da Sicrea e promosso da Regione Toscana, Provincia di Livorno e Comune di Piombino con il contributo della Camera di Commercio di Livorno, si suddividerà in cinque giorni di dibattiti, confronti e ospiti internazionali per riflettere sui cambiamenti, sulle prospettive e sullo stato di salute dell’universo sostenibile nel nostro Paese e su molteplici temi che riguardano sempre più direttamente cittadini ed istituzioni.
La filosofia di fondo di “Quanto Basta” si poggia su concetti quali Economia della conoscenza, Economia ecologica, Innovazione ecologica. L’idea principale è quella della costruzione di una “responsabilità declinata attraverso le forme della sobrietà, della vivibilità, della qualità della vita, del rispetto. I diritti di cittadinanza ed in particolare il diritto ad una vita qualitativamente migliore sono determinati dal “sapere” e da un rilancio di una economia della conoscenza senza la quale non vi può essere nessuna innovazione ecologica e nessuna tutela del nostro ambiente.”
Questa terza edizione si occuperà soprattutto di discutere di economia e sostenibilità del territorio, di comunicazione e sviluppo sostenibile lasciando spazio tanto per ascoltare grandi personalità, quali Salvatore Settis, Nadia Urbinati e Marc Augè, quanto ad iniziative per i bambini e a progetti su misura di giovani ricercatori.
Come hanno commentato la vicepresidente della Regione Toscana, Stella Targetti e il presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza: “Economia e ambiente: mai l’uno senza l’altro, mai l’uno contro l’altro, perché l’economia puo’ essere sostenibile mentre con l’ecologia si puo’ creare reddito in una dimensione di giustizia sociale, anche come dono alle generazioni future, a chi verrà dopo di noi, al loro diritto di vivere in un mondo ancora umano”, perché “E’ proprio in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo che vanno affinate le misure per declinare lo sviluppo sostenibile e l’economia ecologica”.