Gli imprenditori e le diverse associazioni del settore fotovoltaico tornano a far sentire la loro voce sul Decreto Rinnovabili.
Oltre alle regole per gli incentivi sul fotovoltaico, quello che rischia di far paralizzare il sistema è l’iscrizione sul registro dei grandi impianti, in particolare sul meccanismo e sul funzionamento, che potrebbe risultare oltremodo dannoso. Ecco perché tutti chiedono a gran voce di rivedere alcune regole.
Infatti con un comunicato stampa congiunto i presidenti delle associazioni (APER, ASSOSOLARE, ASSO ENERGIE FUTURE e GRID PARITY PROJECT) hanno comunicato la loro contrarietà e ritengono pericoloso il funzionamento del Registro dei Grandi Impianti previsto dalle regole degli incentivi del fotovoltaico.
Per questo motivo si chiede al Governo di rivedere quanto stabilito e soprattutto di abbandonare la strada del Registro dei Grandi Impianti.
Queste le dichiarazioni e le richieste delle associazioni: “Se non siinterviene immediatamente si rischia non solo di assistere a una lunga fase di stallo del mercato dovuta ai molteplici ricorsi da parte delle aziende escluse dalle graduatorie, ma anche di far perdere al Paese una formidabile opportunità industriale, occupazionale e ambientale”.
“Grossolani errori nel calcolo del costo degli impianti -prosegue il comunicato– hanno costretto il GSE ad annunciare una rettifica della graduatoria pubblicata il 15 luglio scorso, imponendo al mercato un’ ulteriore esasperante attesa.
Sorprende inoltre vedere, nei primi posti della graduatoria, impianti con una data di fine lavori precedente alla data di ottenimento delle autorizzazioni o addirittura impianti ancora da costruire con titoli abilitativi che potrebbero essere già inefficaci.
Assegnare ora una tariffa a valere sul IV conto energia a impianti autorizzati addirittura nel 2007 non fa altro che spingere alla compravendita di autorizzazioni, non certo l’obiettivo di un’industria sana ed efficiente.
Tutti aspetti sintomatici di un meccanismo farraginoso e contorto che ha già sortito l’effetto, da un lato di incrementare fenomeni puramente speculativi, dall’altro di aumentare le incertezze in un settore già messo a dura prova da mesi di stasi a causa della repentina abrogazione, senza adeguate tutele per gli investimenti intrapresi, del III Conto Energia”.
Intanto, però, senza tener conto delle conseguenze, il periodo transitorio è iniziato e durerà fino al 2013, in seguito, fino al 2016, entreranno in vigore le tariffe secondo il modello tedesco.
A conclusione di quanto detto emerge una situazione d incertezze per il fotovoltaico e più in generale pe la politica energetica dell’Italia.