Giovan Battista Moroni

Giovan Battista Moroni, un’importante figura della pittura religiosa bergamasca.

Nacque tra il 1521 e il 1524 e cominciò a creare le sue prime opere, di ispirazione principalmente religiosa, nella bottega di Alessandro Buonvicino, detto il Moretto.
Rilevanti alcune copie di figure del suo maestro, cinque disegni oggi conservati nella Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia.

Nonostante i soggetti da lui ritratti erano per lo più aristocratici, politici ed alti prelati della società del tempo, si contraddistinse per l’aspetto naturale delle sue opere prive di ogni sorta di aspetto solenne.
Tornato ad A lbino negli anni ’60, avendo perso il sostegno di molte famiglie aristocratiche, e cambiò l’oggetto dei suoi lavori, rappresentando persone di modesta estrazione sociale e piccoli borghesi della provincia nella quotidianità del loro mestiere.

Il Moroni nei suoi dipinti privilegiava i ritratti a figura intera usando toni scuri, grigi e bruniti. L’opera che fece conoscere a livello internazionale il suo genio ritrattistico fu “Il sarto”, dipinto olio su tela che risale al 1565 – 1570.
Il Moroni dipinse il soggetto in posa nella sua sartoria anche se non si conosce bene il ruolo che ricopre, sarto, modellista o venditore di stoffe, ciò che è certo è che sembra aver lasciato di tagliare un drappo per rivolgere la sua attenzione verso il Moroni ed esser così ritratto.

Il soggetto indossa abiti dal tessuto pregiato, un giubbetto imbottito tipico dell’epoca chiamato “farsetto” con colletto bianco pieghettato simile ai polsi delle maniche e pantaloni di stile spagnolo.
Il sarto pur appartenendo ad un ambiente artigiano viene ritratto nel suo quotidiano con naturalezza ma come se fosse un aristocratico.

Attualmente quest’opera è conservata alla National Gallery di Londra.

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