Uno dei più grandi rivenditori di abbigliamento al mondo ha recentemente deciso di tutelare fiumi e corsi d’acqua in tutto il mondo, sospendendo l’uso di sostanze chimiche tossiche in tutta la sua produzione.
H&M, un rivenditore di moda presente nelle più grandi città del mondo, ha recentemente deciso di eliminare l’uso di sostanze chimiche pericolose da tutti i processi di produzione associati ai suoi prodotti entro il 2020.
L’annuncio è arrivato dopo una ben orchestrata campagna di Greenpeace International, durante il quale gli attivisti in 12 paesi per una settimana hanno attaccat adesivi enormi con la scritta “Detox il nostro futuro!” e “Detox la nostra acqua!” sulle vetrine dei negozi H&M. La campagna adesivo è stata accompagnato da una petizione su Twitter che ha raggiunto circa 635.000 persone.
Secondo la ricerca di Greenpeace, H&M ha legami con le fabbriche che scaricano una vasta gamma di sostanze chimiche tossiche nei fiumi della Cina, e i vestiti – tra cui abbigliamento bambini – venduti da H&M, contengono nonilfenolo etossilato (NPE) che si rompono in toxicnonylphenol (NP). Queste sostanze chimiche sono motivo di seria preoccupazione, infatti sono conosciuti disintegratori ormonali e possono essere pericolosi anche a livelli molto bassi.
Sul suo sito web, H&M riconosce l’obbligo di assumersi la responsabilità globale delle azioni di coloro che fanno i suoi abiti. “In qualità di attore protagonista con una ben nota gestione delle sostanze chimiche, H&M ha le dimensioni e la capacità di fungere da catalizzatore per il cambiamento del settore. H&M ha anche riconosciuto l’importanza della cooperazione, l’industria deve agire insieme per raggiungere scarico zero “.
L’azienda ha promesso di elaborare un piano d’azione aziendale entro le prossime otto settimane. Il piano spiegherà dettagliatamente le misure da adottare per rispettare questo impegno inclusi i termini per la comunicazione al pubblico entro la fine del 2012 e per l’abolizione delle sostanze chimiche più pericolose.
H&M è la quarta società di abbigliamento che risponde positivamente alla campagna Detox di Greenpeace: Nike, Puma e Adidas hanno tutti accettato di eliminare tutti i prodotti chimici più pericolosi dalle loro catene di fornitura, e dall’intero ciclo delle loro produzioni entro il 2020.