Il 28 febbraio scorso si è tenuta a Los Angeles l’annuale, attesissima notte degli oscar, in occasione della quale si consegnano i premi più ambiti in ambito cinematografico. Tra abiti scintillanti, riflettori, foto, celebrità e sorrisi, quest’anno sul famoso red carpet hanno “sfilato” anche temi quali i cambiamenti climatici e l’ambiente.
L’ultima volta che un film del genere suscitò clamore ad Hollywood era il 2006, quando Al Gore col suo bellissimo documentario “An Inconvenient Truth” vinse il “Best Documentary Feature”. Il tema trattato era il surriscaldamento globale, fenomeno verso cui bisogna aumentare la consapevolezza sulla sua pericolosità e sulla necessità di dare risposte concrete e di attuare azioni efficaci per combatterlo.
Quest’anno sono stati nominati quattro differenti documentari che trattano temi come i rifugiati climatici, i gas hydrocracking, le discariche e la lotta contro il business dell’inquinamento. I film in questione sono i seguenti:
1)Gasland, in lizza per il premio “Best documentary Feature”. Scritto e diretto da Josh Fox, il film è incentrato su alcune comunità negli Stati Uniti colpite da perforazioni di gas naturale e, nello specifico, da un metodo si stimolazione conosciuta come “hydraulic fracturing”. L’interesse del regista inizia quando una società del settore lo avvicia con l’interesse di perforare nella sua stessa proprietà. Lui stesso avvia così un’indagine sulle ripercussioni che tale processo causa sull’ambiente e, viaggiando regione per regione, documenta le prove di un inquinamento e di una contaminazione gravissimi causati da metodi di perforazione esentati dagli standard richiesti dal Clean Air e Clean Water Acts.
2)Waste Land, candidato come “Best documentary Feature”. In Brasile, Jardim Gramacho, è la più grande discarica del mondo, dove un altissimo numero di persone raccoglie spazzatura tra le montagne di materiali di scarto cercando il modo di continuare a vivere. L’artista brasiliano, Vik Muniz, che usa la spazzatura per creare il suo lavoro, viaggia per la discarica per fotografare le persone il cui sostentamento dipende da ciò che altri buttano via.
3)Sun Come Up, nominato come “Best Documentary Short Subject”. In quelle che un tempo erano le idilliache isole Carteret, nel Pacifico meridionale, tre mila abitanti devono affrontare il problema della fame e dello sgombramento come conseguenza del riscaldamento globale che ha trasformato la loro isola paradisiaca.
4)The Warriors of Qiugang, candidato come “Documentary Short Subject”. Quando l’azienda chimica Juicalio comincia ad avvelenare l’cqua e l’aria, i 1800 abitanti del villaggio di Qiugang decidono di lottare per un ambiente più sicuro e per il loro sostentamento.
Nessuno di questi film/documentario ha vinto la famosa statuetta per cui era stato candidato ma, poiché anche il cinema può e dovrebbe svolgere una funzione di intrattenimento educativa ed nformativa verso problematiche a noi tutti troppo vicine per ignorarle, ci sembra giusto sottolineare la presenza non solo di strass, paillettes e glamour ad un evento così popolare. Buona visione!