
Gli attori locali sono gli utenti principali e i custodi degli ecosistemi del mondo, e prendono la maggior parte delle decisioni quotidiane sull’ambiente tramite l’utilizzo del territorio e le scelte di investimento. Nel corso delle generazioni, hanno usato le loro conoscenze tradizionali per la gestione delle risorse naturali, la conservazione degli ecosistemi, e per adattarsi ai cambiamenti ambientali. Nonostante la loro base di conoscenze ed esperienza in questo settore, il potenziale “evolutivo” degli attori locali per gestire l’ambiente e per raggiungere gli obiettivi di sviluppo non è stata adeguatamente sfruttato.
Questa situazione deriva dal sistematico fallimento nel riconoscimento di diritti, nel mancato accesso alle finanze di cui gli attori locali necessitano per sfruttare appieno, e in modo sostenibile, il loro patrimonio di risorse naturali e formulare delle proprie soluzioni di sviluppo. Il Programma Onu per lo sviluppo (United Nations Development Programme, UNDP), è impegnato ad affrontare questo problema, e ad impiegare il potenziale inutilizzato delle comunità locali per tramutare le loro risorse ambientali in fonti di reddito sostenibile e di rafforzamento.
La Strategia UNDP per il progetto Local Capacity and Action for the Environment and Sustainable Development consiste nel portare avanti un lavoro di collaborazione a livello locale. Si parte da un modello di cambiamento che richiede ai governi nazionali e alle organizzazioni internazionali di riconoscere il potenziale di azione locale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo e di fornire risorse, diritti, opportunità agli attori locali per mettere a punto queste capacità. Sono diverse le attività di collaborazione che si concentrano sulla conservazione e sull’uso sostenibile della biodiversità, sulla riduzione della povertà, e sull’adattamento ai cambiamenti climatici:
1)GEF – Il Global Environment Facility Small Grants Programme è un programma che attraverso delle sovvenzioni mira a fornire benefici globali ambientali nelle Aree GEF, per la conservazione della biodiversità, la mitigazione dei cambiamenti climatici, la protezione delle acque internazionali, la prevenzione del degrado del territorio (in primo luogo la desertificazione e la deforestazione), e l’eliminazione di inquinanti organici persistenti attraverso approcci basati sulla comunità.
2)Equator Initiative – Si tratta di un programma di partnership che riunisce le Nazioni Unite, i governi, la società civile, le imprese e le organizzazioni per costruire le capacità e aumentare la visibilità delle iniziative locali per ridurre la povertà attraverso la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità. Attraverso il suo premio biennale Equator Prize, l’iniziativa Equatore ha riconosciuto 103 esempi di ‘best practice ‘ a livello locale nella gestione della biodiversità e nella riduzione della povertà in 55 paesi, richiamando l’attenzione di politici, di decision-makers e dei media internazionali.
3)Community Knowledge Service. La CKS è una partnership in crescita che riunisce ben oltre 100 comunità locali e indigene che lavorano sulla conservazione della biodiversità, sulla riduzione della povertà, e sull’adattamento eco sistemico di base. CKS fornisce piattaforme faccia a faccia e virtuali per le comunità, con il fine di documentare e condividere le competenze di gestione della biodiversità tra loro stesse e con le parti interessate e i responsabili politici.