La Conferenza Onu su ambiente e sviluppo (UNCED) del 1992

Dopo vent’anni dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente umano che si tenne a Stoccolma nel 1972, l’appuntamento per discutere le problematiche ambientali globali si rinnovò a Rio de Janeiro, in Brasile, dove gli Stati della Comunità Internazionale si incontrarono tra il 3 e il 14 giugno del 1992.

Earth Summit, così venne informalmente chiamata la Conferenza Onu su ambiente e sviluppo (UNCED), vide la partecipazione di 172 Governi, 108  tra Capi di Stato e di Governo, 2400 tra rappresentanti di Organizzazioni non-governative (ONG) e di Organizzazioni Internazionali (OI), nonché 17.000 persone che presero parte al forum parallelo organizzato dalle ONG. Il tema conduttore dei negoziati fu il rapporto dialettico tra protezione ambientale e sviluppo economico e i risultati ottenuti si concretizzarono in  tre documenti di natura giuridicamente non vincolante: la Dichiarazione di Rio su ambiente e sviluppo, l’Agenda 21 e la controversa Dichiarazione sulle foreste. Inoltre in sede UNCED si aprì alla firma sia della Convenzione Quadro sui cambiamenti climatici (CQCC) che della Convenzione sulla Diversità Biologica (CDB).

La Dichiarazione di Rio su ambiente e sviluppo è composta da 27 principi che definiscono i diritti e le responsabilità degli Stati ed agiscono come linee guida per l’attuazione di politiche volte allo sviluppo sostenibile, alla lotta alla povertà, ad un’adeguata politica demografica, alla riduzione di modelli di produzione e di consumo insostenibili e alla partecipazione della popolazione nei processi decisionali.

L’Agenda 21 è un programma d’azione globale per tutti i settori dello sviluppo sostenibile ed è divisa in ben quattro sezioni, ovvero: dimensioni economiche e sociali, conservazione e gestione delle risorse per lo sviluppo, rafforzamento del ruolo delle forze sociali e strumenti d’attuazione. I piani d’azione contribuiscono all’attuazione dell’Agenda 21 sul piano nazionale, invece per altri livelli si fa riferimento all’Agenda 21 locale.

L a Dichiarazione autorevole di principi giuridicamente non vincolante per un consenso globale sulla gestione, la conservazione e lo sviluppo di ogni tipo di foresta rappresenta un primo consenso globale sulla difesa delle foreste, seppure ancora troppo debole rispetto alla gravità della problematica.

Sebbene la Conferenza sia stata a posteriori fortemente criticata in quanto ci si aspettava risultati più  concreti e vincolanti, le si attribuisce il merito di aver sottolineato, tanto nell’agenda politica internazionale quanto nella coscienza della popolazione mondiale, l’importanza di questioni che fino a diversi anni prima erano rimaste in secondo piano: l’emergenza mondiale sull’ambiente e l’indissolubile relazione tra ambiente e sviluppo, l’uno dipendente dall’altro ed entrambi fondamentali per la  preservazione della Terra e delle specie che la popolano. E quella umana non fa eccezione!

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