La Conferenza ONU sull’ambiente umano (UNCHE) del 1972

L’Assemblea Generale dell’ONU convocò, con la risoluzione n. 2850 (XXVI) del 20 dicembre 1971, la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente Umano (United Nations Conference on Human Environment, UNCHE) che si tenne dal 5 al 15 giugno 1972 a Stoccolma.

Alla Conferenza di Stoccolma sull’Ambiente Umano, la prima rilevante per il settore sul piano universale, presero parte 113 nazioni di cui 108 membri ONU, il segretario Generale dell’ONU, i rappresentanti di 13 agenzie specializzate delle Nazioni Unite, diverse organizzazioni internazionali e organizzazioni non governative in qualità di osservatori. Dalla Conferenza scaturì l’adozione di tre documenti non vincolanti: la Dichiarazione sull’ambiente umano (Declaration of the United Nations Conference on the Human Environment) che fissa 26 principi e guide linea politiche cui gli Stati si impegnavano ad attenersi in materia ambientale tanto a livello nazionale quanto internazionale, un Piano d’azione per l’ambiente umano (Action Plan for Human Environment) contenente 109 raccomandazioni operative per definire più dettagliatamente gli obiettivi della Dichiarazione, una Risoluzione contente questioni istituzionali e finanziari.

Le raccomandazioni del Piano d’azione furono adottate per consenso e riflettevano un’agenda che si identificava in cinque aree principali: il rapporto tra sviluppo e ambiente, gli aspetti educativi, informativi, sociali e culturali delle questioni ambientali, l’inquinamento e la gestione delle risorse naturali. La Dichiarazione di principi, che è stata fino alla Conferenza di Rio de Janeiro del 1992 il punto di riferimento primario nella formazione delle politiche e delle norme a protezione dell’ambiente e dalla quale si evince un delineato approccio antropocentrico, “è il primo strumento internazionale che sul piano generale enuncia alcune regole di condotta basilari in materia di protezione dell’ambiente, dalle quali emerge la convinzione della maggioranza degli Stati che non è possibile affrontare e risolvere i problemi ambientali senza un’azione comune”.

Caratteristica fondamentale che scaturisce dalla Conferenza di Stoccolma del 1972 è il nuovo modo di concepire l’ambiente: non più l’insieme dei singoli elementi che lo compongono (acqua, aria, terra, etc.) ma un tutto indivisibile le cui problematiche devono essere analizzate e risolte in un contesto organico ed unitario, tanto per azioni a portata regionale che mondiale.

Con la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente Umano gli Stati, affermando un interesse generale per l’ambiente e affrontando tutti gli aspetti che ne compongono la problematica, pongono le basi per il progressivo sviluppo della disciplina a tutela ambientale sotto il profilo internazionale e l’emergere della consapevolezza che “la difesa e il miglioramento dell’ambiente è una questione di capitale importanza che riguarda il benessere dei popoli e lo sviluppo economico del mondo intero.”

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