La Giornata Mondiale dell’Acqua 2011

Nel giugno del 1992 in seno alla Conferenza ONU su Ambiente e Sviluppo (UNCED) che si tenne a Rio de Janeiro, nacque l’iniziativa che ormai si ripete da quasi 20 anni e che ha come obiettivo quello di focalizzare l’attenzione su uno dei maggiori problemi a livello globale. L’Assemblea Generale adottò una risoluzione con la quale si designava il 22 marzo come “World Water Day”,  Giornata Mondiale dell’Acqua. L’appuntamento, che si ripete ormai dal 1993, prevede che ogni anno ci si focalizzi su un tema nuovo: quello del 2011 è “Acqua per le città: come rispondere alle sfide dell’urbanizzazione”.

L’obiettivo della Giornata Mondiale dell’Acqua 2011, è di focalizzare l’attenzione internazionale sulle conseguenze di una rapida crescita della popolazione urbana, sull’industrializzazione e le incertezze causate dal cambiamento climatico, dai conflitti e dalle calamità naturali sui sistemi idrici urbani. Questa è la prima volta nella storia umana che la maggior parte della popolazione mondiale vive nelle città: 3,3 miliardi di persone e il paesaggio urbano in continua crescita. Infatti il 38% della crescita è rappresentato dalla espansione dei bassifondi, mentre le popolazioni cittadine stanno aumentando più velocemente di quanto le infrastrutture urbane siano in grado di adattarsi.

Il tema di quest’anno, “Acqua per le città: come rispondere alle sfide dell’urbanizzazione”, intende incoraggiare i governi, le organizzazioni, le comunità e gli individui ad impegnarsi attivamente per affrontare le sfide della gestione delle acque urbane.

Oggi, una persona su due sul pianeta vive nelle città, le quali stanno crescendo ad un ritmo eccezionale con l’urbanizzazione in sempre continua espansione. Il motivo principale della loro crescita è dato dal naturale aumento della popolazione urbana, ma anche a causa delle migrazioni dalle campagne alle città e della riclassificazione delle zone rurali a zone urbane. Il 93% dell’urbanizzazione si verifica nei paesi poveri o in via di sviluppo, e quasi il 40% dell’espansione urbana mondiale si sviluppa attorno ai bassifondi. Tra il 1990-2001 la povertà nel mondo è aumentata ad un tasso di 18 milioni di persone l’anno, e si prevede un aumento annuo di 27 milioni di cittadini dei quartieri poveri tra il 2005-2020.

Gli investimenti in infrastrutture non hanno tenuto il passo con il tasso di urbanizzazione, mentre i servizi dell’acqua e dei rifiuti dimostrano mancanza di investimenti significativi. Il problema centrale è quindi la gestione delle acque e dei rifiuti cittadini. La copertura d’acqua corrente è in declino in molti ambienti, e i più poveri usufruiscono dei servizi peggiori ma pagano il prezzo più alto dell’acqua. Poche autorità locali nei paesi in via di sviluppo hanno trovato una soluzione sostenibile per la sanità cittadina, e spesso i servizi pubblici non si possono permettere di estendere la rete fognaria per i quartieri poveri, né possono trattare il volume delle acque reflue già raccolte. Lo smaltimento dei rifiuti solidi è quindi una minaccia crescente per la salute e per l’ambiente.

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