L’Italia dice Sì, chiaro e forte, 4 volte consecutive!

Questo referendum è stato fortemente combattuto e lottato dall’inizio alla fine. Gli italiani dal basso nei due comitati referendari (quello per l’acqua bene comune e quello contro il contro il ritorno al nucleare) hanno raccolto le firme, hanno divulgato informazioni sul perché bisognava votare e votare si! Fino a venerdì sera le piazze sono state invasi di colori, striscioni, banchetti per spiegare  a tutti le motivazioni e per risvegliare i meno interessati. Le lotte e le attese per arrivare al brillante risultato di oggi sono state tante. Si è dovuto lottare contro il silenzio della Rai che fino all’ultimo non ha svolto la sua funzione primaria di informare i cittadini sui contenuti dei quesiti referendari, sulle modalità di voto, sulle ragioni del si e quelle del no affinché ogni cittadino potesse farsi una propria personale opinione e scegliere liberamente come agire. Nelle ultime due settimane abbiamo visto gli spot referendari e qualche dibattito passato in orari pomeridiani che, si sa, fanno ascolti molto bassi perché la maggior parte della popolazione è fuori casa per lavoro o altri impegni. Dopo la manovra del Governo (l’ormai famoso decreto Omnibus) di “imbrogliare” gli italiani per non farli esprimere sul quesito nucleare e l’attesa trepidante del giudizio della Corte di Cassazione sulla questione: si sarebbe svolto, non si sarebbe svolto, si sarebbe modificato il contenuto su cui interrogare il popolo italiano… E poi la questione controversa, e ancora non chiara, degli italiani all’estero che avevano ricevuto in anticipo le schede referendarie, le quali avrebbero dovuto raggiungere il Viminale entro il 9 giugno. Il loro intervento sul punto dell’energia atomica è valido non è valido? E poi Quorum? Non Quorum? Obiettivo “battiquorum…”

È stato tutto in dubbio fino all’ultimo e, considerando l’insuccesso dei precedenti referendum, le indicazioni dei parlamentari della maggioranza, i commenti del Premier, la domenica di sole, si temeva che il famigerato 50,% +1 degli aventi diritti al voto non si concentrasse alle urne ma sulle spiagge italiane! E invece…. Il quorum, l’agognato e tanto sudato Quorum da singolo individui, comitati referendari, associazioni ambientaliste, dal web, è stato raggiunto e superato per tutte e quattro i quesiti. Gli italiani finalmente si sono uniti su questioni che non hanno né colore né simbolo in quanto sono diritti fondamentali che dobbiamo difendere aldilà di tutto: il diritto ad un’energia che non sia rischiosa al punto da mettere a repentaglio le nostre vite e quelle delle generazioni future, l’acqua, il famoso oro blu che è fonte primaria di vita e sussistenza, e l’eguaglianza di tutti dinanzi alla legge e alla giustizia.  I numeri hanno parlato chiaro e sono i seguenti: il 57% degli italiani ha votato ha votato per tutti e 4 i referendum. Del 56, 92% del primo quesito, il 95, 70% del si contro il 4,30% del no ha vinto in merito al quesito relativo ai servizi pubblici locali; del 56,93% del secondo referendum, il 96,16% contro il restante 3, 84% vuole abrogare il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 […]; del 56,89% del terzo referendum  il 94,60% contro il 5,40% non vuole tornare all’energia elettrica nucleare. Infine del 56,88% dei votanti il quarto referendum il 95,01% a fronte dei 5,99% vuole abrogare il legittimo impedimento. L’Italia si è espressa e adesso festeggia la sua “riscossa civile”, come già cominciano a chiamarla!

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