L’UNEP idea il Passaporto Verde per un turismo più sostenibile

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Il ‘Passaporto Verde’ (Green Passport) è una campagna realizzata nel quadro della Task Force Internazionale per lo Sviluppo di un Turismo Sostenibile (International Task Force on Sustainable Tourism Develop­ment, ITF-STD), che ha lo scopo di sensibilizzare i turisti in merito al loro potenziale di contribuire allo sviluppo sostenibile attraverso scelte di  vacanza responsabili. Il passaporto verde introduce modi semplici per i viaggiatori per rendere il turismo un’ attività sostenibile. Promuove infatti un turismo che rispetta l’ambiente e la cultura contribuendo anche allo sviluppo economico e sociale delle comunità ospitanti.

La campagna è stata lanciata congiuntamente dal Direttore esecutivo dell’UNEP,  Achim Steiner, dal Ministero francese dell’Ecologia, dell’Energia, dello Sviluppo sostenibile e del Mare, dai Ministeri brasiliani dell’Ambiente e del Turismo e da altri partner presenti alla Fiera del Turismo di Berlino nel marzo 2008. Il passaporto verde rappresenta ormai una guida per i viaggiatori responsabili.

Il sito web del Green Passport è disponibile in inglese, francese, portoghese, greco, e presto anche in spagnolo. Fornisce anche strumenti di comunicazione aggiuntivi, come cartoline, volantini e brochure. La guida di viaggio Passaporto Verde, lanciata nel giugno 2009 durante le celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Ambiente in Messico, può essere scaricata qui.
Il passaporto verde è stato costruito per rispondere alla necessità di migliorare gli sforzi del settore turistico di comunicare con i viaggiatori riguardo al turismo sostenibile attraverso campagne sui temi della sostenibilità. Il progetto si sviluppa in due fasi:

1. Sviluppo di materiali di comunicazione per i turisti;
2. Testare i materiali in una destinazione turistica attraverso lo sviluppo di una strategia locale per sensibilizzare i consumatori.

Il passaporto verde, si sviluppa in cinque fasi, offre informazioni generali e consigli utili per ogni tappa di un viaggio, compresa la pianificazione pre-partenza e ciò che i viaggiatori possono fare dopo il loro ritorno. Queste fasi sono:

1 -Prima di partire. Indipendentemente dalla scelta del viaggiatore, è indispensabile saperne di più sulla destinazione e il suo ambiente locale, le  tradizioni e la cultura prima di partire. Imparare a conoscere la destinazione scelta (un po’ della lingua, le abitudini culturali, un comportamento appropriato da parte dei viaggiatori) aiuta a garantire che le comunità locali siano ospitali ed amichevoli.

2 –Come arrivare. “Come arrivare” (la nuova tendenza è lo  “slow travel”) include informazioni sulle scelte di trasporto locale, su dove dormire e dove mangiare (come la sezione ‘Non mettere l’ecosistema nel piatto’). Il passaporto dà consigli su come viaggiare leggeri, considerando che i sistemi di smaltimento dei rifiuti in molti paesi sono mal equipaggiati per affrontare le crescenti pressioni portate dal turismo. Suggerimenti intelligenti  a dimostrazione del fatto che, viaggiando leggeri si può ridurre significativamente la nostra impronta di carbonio.

3 –Come muoversi. Scegliere il  trasporto pubblico a livello locale, incontrare persone (le abitudini culturali e codici di comportamento), conoscere l’ambiente locale, sono alcuni suggerimenti del passaporto verde. Inoltre sono riportati soprattutto consigli su come muoversi  in ambienti diversi: in acqua, in terre aride e deserti, in montagna etc..

4 –Prima di tornare. Il Passaporto verde evidenzia l’importanza di fare un’analisi ambientale del viaggio e controllare le conseguenze delle proprie azioni e comportamenti sull’ ambiente e sulla comunità locale. Nei negozi di souvenir, scegliere intelligentemente  cosa comprare, evitando prodotti che sfruttano la fauna selvatica o che aiutino la distruzione di specie o degli habitat-Meglio dare la preferenza all’artigianato del posto,  sostenendo così le competenze locali.

5 –Dopo il viaggio. Siate un turista attivo. I suggerimenti del  passaporto verde sono: sostenete le iniziative delle comunità dei luoghi visitati, parlate delle vostre vacanze, condividete le vostre scelte sostenibili, scrivete alle ambasciate locali per segnalare eventuali incidenti e promuovere un effetto di diffusione.

Non ci resta che augurarvi buon viaggio!

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