I provvedimenti adottati negli anni, specialmente nell’ultimo decennio o meglio ventennio, che sono al centro di diversi interventi degli Stati Membri dell’Unione Europea, hanno riguardato la riduzione delle spese , “spending review”. Molti stati, come Grecia, Portogallo, Italia e Spagna si sono trovate a fronteggiare questa situazione d’emergenza, cercando di combattere una crisi che attaccava il debito pubblico, avendo non poche problematiche. Queste soluzioni adottate sono molto obiettabili in quanto come abbiamo visto e sentito, hanno portato ad un aumento vertiginoso del tasso di disoccupazione, che ha innescato un crollo dei consumi e ha generato la più grande recessione degli ultimi tempi.
Dopo anni e anni in cui i governi dell’Europa hanno cercato di tagliare la spesa , aumentando di conseguenza le tasse, possiamo notare come queste politiche non li abbiano affatto aiutati ad uscire dalle difficoltà economiche e sociali in cui sono sprofondati i paesi insieme alla società civile, anzi alcune difficoltà sono addirittura aumentate. Non sono pochi coloro che protestano contro queste politiche di austerità. La Commissione Europea è molto rigida in questo, ed impone ai vari Stati Membri tra cui l’Italia misure restrittive per abbattere il debito pubblico. Molti economisti contemporanei hanno evidenziato il fallimento delle politiche di austerità rilanciate dagli Stati e gli effetti negativi sull’economia globale.
Appare necessario che la Commissione Europea si renda conto che una misura positiva deve puntare su politiche espansive, che mirino a stabilizzare il debito pubblico. D’altronde storicamente come accadde nella Grande Crisi del 1929, le politiche di austerità non hanno dato i risultati sperati. Uno dei Paesi dell’Unione europea ad avere più problemi in questo senso è stata sicuramente la Grecia, che ha fronteggiato la situazione con misure molto restrittive, adottando l’istituzione della troika, attuando una serie ingente di licenziamenti nel pubblico impiego,ed anche attraverso la privatizzazione di servizi pubblici. Negli anni la Commissione Europea ha cercato di effettuare diverse manovre atte a contenere la terribile crisi che stiamo attraversando ed a risanare l’economia degli stati più colpiti, ben sapendo che l’Austerity è necessaria per ridurre il rapporto debito pubblico-Pil.
Alcuni economisti stanno studiando il modo come uscire da questa crisi , che è la peggiore degli ultimi settanta anni, una di queste misure potrebbe essere quelle di creare degli “eurobond”,il che aiuterebbe a condividere il debito tra gli Stati dell’Unione Europea. Un’altra possibile soluzione sarebbe redistribuire la ricchezza all’interno dei vari paesi dell’Unione e all’interno delle varie classi sociali. In poche parole l’Europa risulterebbe sicuramente più avvantaggiata da politiche monetarie espansive. Non ultime le agenzie di rating che non poco hanno contribuito al nascere e al progredire di questa crisi e di cui molti economisti ne immaginano la creazione di un’unica agenzia che sarebbe per gli Stati Membri una maggiore garanzia di trasparenza.
Per quanto la Commissione Europea da ed esige che vengano rispettate delle linee guida sul piano concreto d’azione , appare chiaro come le scelte politiche e le strategie interventistiche spettino a ciascuno Stato, ed ai propri governi, prendendo decisioni unilaterali, volte a strategie che mirino a recuperare alcuni dati critici e a diminuire il disagio economico e sociale.