
Parte oggi, 19 maggio e durerà fino a domenica 23, l’ottava edizione del Festival delle Terre. Il programma del Festival Internazionale Audiovisivo della Biodiversità, è ricco di appuntamenti vari e stimolanti e, più nello specifico, prevede: incontri con le scuole, le proiezioni dei film in concorso, concerti di musica tradizionale, la lettura della Carta Costituzionale, tavole rotonde, seminari nazionali ed internazionali – come quello che si terrà il 21 maggio dalle 10:30 in poi, dal titolo “Dopo Bali. Chi blocca, chi vince. Trattato Internazionale sulle Risorse genetiche per l’agricoltura e l’alimentazione” a cui, tra i vari relatori, prenderà parte anche il rappresentante del Segretariato FAO del Trattato Internazionale sulle Risorse genetiche per l’agricoltura e l’alimentazione. Il tutto accompagnato nelle pause tra un’attività e l’altra da bio-apertivi e bio-pranzi, nel pieno rispetto della natura e della biodiversità! Il Festival si svolgerà a Roma, alla Città dell’Altra Economia (Largo Dino Frisullo ang. Via Di Monte Testaccio).
I Film in concorso sono suddivisi in tre sezioni: “Doc Italia”, “Indigeni!Racconti di dignità” e “Terre resistenti”. I temi trattati: la biodiversità agraria, il diritto al cibo e la crisi alimentare. Il Festival vuole farsi testimone delle alternative alla distruzione dell’agrobiodiversità attraverso l’occhio di chi partecipa direttamente, con gli strumenti della comunicazione audiovisiva, alla resistenza a questo modello di sviluppo ed alla ricerca di soluzioni capaci di dare un futuro al Pianeta. Diffondere, documentare e sostenere le esperienze e le lotte di chi –nel Nord come nel Sud del mondo– difende la propria identità e le culture di cui è erede e custode contro l’espansione di un modello agroindustriale basato sulla coltivazione intensiva di poche specie.
Il Festival è organizzato dal Centro Internazionale Crocevia, un’Organizzazione Non Governativa di Cooperazione Internazionale e Solidarietà, senza fini di lucro, nata nel 1958 e riconosciuta Ente Morale nel 1962, che da oltre 50 anni lavora, insieme alle comunità locali, nei settori dell’educazione, della comunicazione e dell’agricoltura, promuovendo e realizzando progetti di cooperazione internazionale in Medio Oriente, Asia, Africa e America Latina. La loro filosofia consiste nel credere che la ricchezza culturale legata alla terra e all’agricoltura tradizionale familiare costituiscano l’identità ed il sapere dei popoli. Lo scopo è quello di difendere la cultura tradizionale delle genti del mondo e promuovere attraverso la cooperazione, lo scambio di conoscenze e competenze, uno sviluppo che sia sempre più equo e sostenibile.