In un comunicato congiunto rivolto ai Ministri dell’Ambiente e degli Affari Esteri riuniti a Rio, Amnesty International e Human Rights Watch hanno affermato che i leader mondiali hanno l’occasione irripetibile di creare un legame significativo tra lo sviluppo sostenibile ed i diritti umani. Capi di Stato, funzionari governativi, e altri attori non governativi si riuniranno dal 20 al 22 giugno 2012 a Rio de Janeiro per la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile (+20). Lo scopo è fare il punto dei progressi compiuti 20 anni dopo rispetto agli impegni assunti nel 1992 alla Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo dalla quale scaturirono la Dichiarazione di Rio, contentente i Principi di Rio, e l’Agenda 21, un piano per attivare azioni a livello mondiale, nazionale, e locale su una vasta gamma di questioni relative alla tutela ambientale e allo sviluppo.
Ma in questo ventennio solo pochi paesi hanno seguito i Principi di Rio e il progresso nel campo della protezione ambientale è stato limitato. “I leader mondiali a Rio dovrebbero garantire che lo sviluppo sostenibile si fondi sui diritti umani”, ha detto Jan Egeland, vice direttore esecutivo di Human Rights Watch. “È incoraggiante che la nuova bozza per il documento finale faccia esplicito riferimento ai diritti umani, ma non è sufficiente a garantire che tali diritti siano effettivamente tutelati.”
Iniziative di sviluppo economico che non integrano obblighi e principi relativi ai diritti umani possono rendere più profonda emarginazione, discriminazione e ingiustizia. Infatti, Amnesty International e Human Rights Watch hanno documentato violazioni dei diritti umani avvenute nel contesto dei progetti infrastrutturali perseguiti in nome dello sviluppo, il funzionamento delle industrie estrattive che hanno spinto le popolazioni indigene fuori dalle loro terre d’origine, e le politiche di sviluppo che hanno portato a sgomberi forzati delle persone più povere.
Gli organi di monitoraggio dei diritti umani e i tribunali internazionali, regionali e nazionali sono sempre più consapevoli di come i danni ambientali possano costituire una causa nelle violazioni dei diritti umani e hanno fermamente stabilito la responsabilità dello Stato in materia di protezione dell’ambiente. Human Rights Watch ha documentato violazioni dei diritti alla salute nei confronti dei gruppi più vulnerabili, compresi i bambini, quando sono stati esposti a sostanze chimiche tossiche nel contesto delle attività di estrazione, della produzione industriale e dell’agricoltura.
Lo sviluppo sostenibile deve anche riconoscere il rapporto tra sostenibilità ambientale e diritti umani come indivisibile senza sacrifiare il rispetto dei secondi in nome di una maggiore espansione economica.