Riprendono i lavori delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici

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Riprendono i lavori dell’ Onu sui cambiamenti climatici. La sedicesima sessione dell’ Ad Hoc Working Group on Further Commitments for Annex I Parties under the Kyoto Protocol (AWG-KP 16) e la quattordicesima sessione dell’ Ad Hoc Working Group on Long-term Cooperative Action under the Convention (AWG-LCA 14), così come i workshop dopo gli accordi di Cancun dello scorso dicembre, si stanno svolgendo da domenica 3 aprile presso il Centro Conferenze delle Nazioni Unite (UNCC) della Commissione Economica e Sociale per l’Asia e il Pacifico  (UNESCAP), a Bangkok, in Thailandia.

I meeting e i workshop sono stati preceduti dagli incontri preparatori dei gruppi regionali che hanno avuto luogo dal 30 marzo al 2 aprile. La Conferenza ONU sui cambiamenti climatici, che si concluderà venerdì 8 aprile, vede a Bangkok la partecipazione di circa 1500 partecipanti provenienti da 173 paesi, tra delegati governativi, rappresentanti del mondo economico e dell’industria, organizzazioni ambientaliste e Istituti di ricerca.

Parlando in occasione della prima sessione dell’anno della Conferenza ONU sui cambiamenti climatici, il Segretario Esecutivo, Christiana Figueres, ha invitato i governi a portare avanti il lavoro concordato nel 2010 in Messico e a dedicarsi soprattutto alle carenze sotto il profilo attuativo, al fine di indirizzare il mondo verso un percorso di salvaguardia del clima.

I governi hanno principalmente due compiti dinanzi a loro nel 2011. Il primo riguarda gli obiettivi di riduzione delle emissioni e le azioni che consentirebbero al mondo di rimanere al di sotto dell’aumento massimo di due gradi della temperatura Celsius, come concordato a Cancun. Ma, come ha sottolineato il Segretario esecutivo, la somma delle promesse nazionali fatte fin ora è uguale a soltanto il 60% circa di quello che la scienza impone entro il 2020 per rimanere al di sotto dell’obiettivo dei due gradi.

In secondo luogo, i governi sono stati invitati a far procedere rapidamente i lavori per completare le istituzioni che erano state pattuite durante la Cop16, e fornire i finanziamenti e la tecnologia per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare in maniera globale e sostenibile i cambiamenti climatici.

Infine, altra questione fondamentale e necessità che gli Stati dovranno affrontare nel 2011, è quella relativa al futuro del Protocollo di Kyoto. Come sappiamo è attualmente l’unico accordo mondiale in cui quasi tutti i paesi industrializzati hanno accettato impegni internazionali vincolanti volti ridurre le emissioni nel corso del tempo. Ma, il primo periodo (2008-2012) di impegni assunti con il protocollo scadrà alla fine del 2012 e le Parti contraenti, ad oggi, non hanno ancora trovato un nuovo accordo.

Bisogna quindi continuare a tracciare una strada che porti ad un nuovo risultato concreto in vista della prossima Conferenza che si terrà a Durban nel dicembre 2011 (COP 17 – CMP 7).

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